Linux sfonda tra i gamer dopo fine del supporto di Windows 10

Tradizionalmente, quando Microsoft manda in pensione una versione di Windows, gli utenti sbuffano, si lamentano, e poi passano alla versione successiva. È un rituale tanto consolidato, quanto prevedibile. Ma con la fine del supporto di Windows 10 sta succedendo qualcosa di diverso. Invece di migrare docilmente verso Windows 11, una fetta crescente di utenti sta passando a Linux. E non sono nerd da riga di comando. Sono gamer.

Gamer abbandonano Windows per Linux: 90% giochi ora compatibili

I numeri di dicembre pubblicati da Valve nel suo report mensile sull’hardware di Steam raccontano una storia che non si era mai vista prima. Linux ha raggiunto il 3,2% degli utenti della piattaforma. Può sembrare poco, ma è un record storico assoluto. E il dato più interessante non è tanto la crescita di Linux, ma la perdita di Windows: per la prima volta, Windows ha perso quota di mercato su Steam, scendendo a 94,79%.

Windows 11 non è esattamente il successore trionfale che Microsoft sperava. Sì, è cresciuto a 65,59% su Steam, guadagnando 2,02 punti rispetto a novembre. Ma la maggior parte di quella crescita viene da utenti di Windows 10 che non avevano altra scelta, non da persone entusiaste di fare l’upgrade. E si vede.

Windows 11 non è visto di buon occhio per l’integrazione forzata di Copilot e di altre funzionalità AI che nessuno ha chiesto. E poi ci sono i problemi storici che Windows si trascina da anni, come l’impatto sulle performance dei PC, i processi in background che mangiano risorse, gli aggiornamenti che si installano quando meno te lo aspetti.

Per i gamer, Windows 11 rappresenta un dilemma particolarmente fastidioso. Da un lato, è indubbio che la stragrande maggioranza dei giochi sia compatibile con Windows. Dall’altro, non si può dire che l’OS di Microsoft sia il massimo per giocare. Consuma risorse, rallenta il sistema, si intromette con notifiche e aggiornamenti. È funzionale, ma non è efficiente.

Linux non è più quel Linux

La grande differenza rispetto al passato è che Linux è cambiato radicalmente negli ultimi anni. Quando si parlava di giocare su Linux anche solo cinque anni fa, la risposta era un “buona fortuna” sarcastico. La compatibilità era terribile, i driver erano un casino, molti giochi semplicemente non funzionavano.

Oggi la situazione è completamente diversa. Ora, il 90% dei titoli su Steam sono compatibili con Linux. Valve ha investito pesantemente in Proton, il livello di compatibilità che permette ai giochi Windows di girare su Linux, e i risultati sono tangibili.

Certo, macOS rimane praticamente inutilizzabile per il gaming serio, ma Linux è diventato un’alternativa credibile. E quando l’alternativa è Windows 11 con tutto il suo bagaglio di problemi, sempre più gamer preferiscono fare il grande il passo.

Windows 10 è sceso a 29,06% su Steam, perdendo 2,08 punti in un mese. È un calo drastico, ma comprensibile visto che il supporto è finito (tranne in Europa dove c’è un anno extra), e chi usa Windows 10 sa che deve fare qualcosa. La maggior parte è passata a Windows 11. Ma una piccola percentuale, quello 0,05% che Windows ha perso complessivamente, ha scelto diversamente.

Può sembrare un numero insignificante, ma su una base utenti enorme come quella di Steam, lo 0,05% rappresenta decine se non centinaia di migliaia di persone. E nuovi utenti continuano ad arrivare su Linux, attratti da un sistema operativo più leggero, più veloce, e soprattutto privo del bloatware e delle funzionalità AI di Windows 11.

Gli esperti di sicurezza lo dicono da tempo

Per chi ha un PC incompatibile con Windows 11, gli esperti di sicurezza hanno una raccomandazione chiara: installare Linux. È un suggerimento pratico per persone normali che vogliono continuare a usare il loro computer senza doverlo buttare via solo perché Microsoft ha deciso che serve TPM 2.0 e processori recenti per far girare un sistema operativo.

E i gamer, tradizionalmente uno dei gruppi più resistenti al cambio di piattaforma perché vincolati dalla compatibilità software, stanno iniziando a seguire quel consiglio. Perché quando il 90% dei giochi funziona, e quando l’alternativa è un sistema operativo che ti costringe a usare Copilot a tutti i costi, improvvisamente Linux non sembra più una scelta così estrema.

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