Gemini, nuova app mobile e versione desktop per Windows e Mac

Gemini 3 ha sbaragliato GPT-5 nei benchmark, ha mandato in tilt i server di Google per la troppa richiesta, ha dimostrato al mondo che Big G può ancora competere nel campo dell’intelligenza artificiale. Ma c’è un problemino non da poco, l’interfaccia fa pena. E Google, finalmente, lo ho ammesso. Chi ha provato a usare l’app mobile di Gemini e poi è tornato su ChatGPT, sa bene di cosa stiamo parlando. È fin troppo minimalista…

App Gemini per Windows e Mac in arrivo: Google insegue ChatGPT

Il paradosso è che Gemini 3 è un modello di tutto rispetto e anche gli utenti se ne sono accorti. Il successo è stato talmente grande che Mountain View ha dovuto limitare d’urgenza l’accesso agli utenti gratuiti per evitare che i server collassassero. Ma poi l’app mobile è una delusione totale. Perché mentre OpenAI offre un’interfaccia ricca di opzioni, estensioni, personalizzazioni, Gemini è spartana. È possibile digitare le richieste e nulla più.

E sul desktop? Ancora peggio. Non c’è un’app nativa per Windows, e nemmeno per Mac. Chi vuole usare Gemini sul computer deve per forza passare dal browser. OpenAI invece offre applicazioni native su entrambe le piattaforme, complete di estensioni per collegare servizi esterni come Notion o il blocco note di Apple, rendendo ChatGPT integrata nel flusso di lavoro quotidiano.

Google promette di rimediare

La buona notizia è che Logan Kilpatrick, responsabile prodotto per Google AI Studio e Gemini API, ha confermato su X che sì, sono consapevoli del problema e ci stanno lavorando. Google sta preparando una restyling completo dell’app mobile, con un’interfaccia rivista e migliorata. E, finalmente, sta sviluppando applicazioni native per Windows e macOS.

Questo significa che presto, forse, si spera, si potrà usare Gemini direttamente sul PC senza dover aprire un browser. Sarà possibile integrare i software nell’applicazione, elaborare dati salvati localmente, e usare il modello linguistico quotidianamente, come si fa con ChatGPT da mesi. La cattiva notizia è che Kilpatrick non ha specificato quando.

È incredibile che Google, nonostante le sue risorse infinite e i suoi ingegneri brillanti, continui a farsi battere da OpenAI sulla user experience. Quando arriverà la nuova app di Gemini, dovrà non solo essere buona, ma migliore di quella di ChatGPT per convincere gli utenti a cambiare parrocchia…

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