Chat Control: scansione volontaria dei messaggi

Il Consiglio dell’Unione europea ha raggiunto un accordo sul nuovo regolamento per prevenire e contrastare la pedopornografia online. Rispetto alla precedente versione del testo, i fornitori dei servizi di messaggistica non sono più obbligati alla scansione delle conversazioni, ma devono implementare misure adeguate. Una di esse è la verifica dell’età.

Novità del nuovo Chat Control

In deroga alla direttiva ePrivacy, nel 2021 è stato approvato il regolamento, noto come Chat Control 1.0, che prevedeva la scansione facoltativa dei messaggi per individuare e rimuovere materiale pedopornografico. La Commissione europea ha proposto nel 2022 la Child Sexual Abuse Regulation, denominato Chat Control 2.0, che introduceva l’obbligo della scansione dei messaggi, inclusi quelli protetti dalla crittografia end-to-end.

Dopo oltre tre anni di discussioni tra i legislatori (il Parlamento europeo aveva già votato contro nel 2023) e le critiche di varie organizzazioni che difendono la privacy, la proposta originaria è stata accantonata.

La nuova versione del Chat Control, approvata dal Consiglio, prevede nuovamente la scansione volontaria dei messaggi da parte dei provider. Le disposizioni del Chat Control 1.0 scadono il 3 aprile 2026. Gli Stati membri (l’Italia si è astenuta) vogliono rendere permanente questa misura introdotta nel 2021.

In base al testo aggiornato (PDF), i fornitori dei servizi dovranno effettuare una valutazione dei rischi e quindi implementare misure di mitigazione, tra cui lo sviluppo di strumenti per la segnalazione degli abusi sessuali su minori, il controllo della condivisione dei contenuti che riguardano i minori e impostazioni di privacy predefinite per i minori.

I servizi verranno suddivisi in tre categorie di rischio: basso, medio e alto. I provider dei servizi ad alto rischio potrebbero essere obbligati dalle autorità a sviluppare tecnologie per mitigare i rischi. Teoricamente potrebbe essere imposta la scansione dei messaggi, se necessario.

Le organizzazioni che difendono la privacy e i diritti digitali evidenziano altre criticità. Nonostante sia volontaria, l’eventuale scansione verrebbe effettuata in modo indiscriminato e senza mandato del giudice. Ciò comporterà sicuramente la rilevazione di falsi positivi. Il nuovo testo prevede inoltre la verifica obbligatoria dell’età che non può essere effettuata senza violare la privacy.

Il Consiglio avvierà ora i negoziati con Parlamento per raggiungere un accordo finale sul regolamento. L’approvazione definitiva è quindi prevista nel 2026.

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